Sociologia

Possiamo intendere oggi la sociologia in un senso molto ampio, come l’insieme degli studi che, con rigore scientifico, formulano il discorso sulla società e sull’uomo in quanto “animale sociale”: il modo in cui gli individui interagiscono; come si formano e che funzione svolgono le aggregazioni umane (cioè tutti quei contesti dentro cui si muovono le persone nella loro vita); i processi generali che sono alla base della costruzione della stessa società. La sociologia è la scienza che guarda a tutto tondo i fenomeni sociali: cos’è che li genera, che forme assumono e quali sono i loro effetti.

Fenomeno è ciò che si rende manifesto ai nostri sensi e che, attraverso i sensi, diventa conoscibile. In ambito scientifico, fenomeno è il fatto o l’evento che sia possibile osservare e studiare, indipendentemente dall’essere spontaneo o provocato. Se usciamo dal dizionario ed entriamo nella realtà sociale, alla nostra vista si offrono i più svariati fatti: dai valori alle mode, dai mezzi di comunicazione alla religione, dal sistema politico alle differenze di genere; sono solo alcuni di quei sistemi di relazioni, costituiti da norme specifiche e condivise, cornici all’agire degli individui; sono, cioè, alcuni esempi di fenomeni sociali.

Perché sia possibile il discorso sulla società e sull’uomo “animale sociale”, occorre presupporre l’esistenza di una caratteristica di fondo e comune a tutte le persone: l’impossibilità di condurre una vita isolata. A quest’ultima si oppone allora la vita sociale, che equipaggia ogni singolo individuo di tutto ciò che gli sarà utile per partecipare in modo adeguato alla dimensione comunitaria, nel contesto culturale a cui appartiene: il modo di comportarsi, il significato da dare alle cose, le regole condivise; è attraverso il linguaggio, i meccanismi di apprendimento e l’agire pratico in spazi concreti, che si compie la “consegna” di questi ed altri elementi dalla memoria collettiva, che li custodisce nel tempo, ad ogni individuo.

E se intendiamo non solo veder sfilare davanti agli occhi i fenomeni sociali, ma osservarli e studiarli, dobbiamo fare un passaggio: dalle affermazioni di senso comune – il primo bagaglio di conoscenze sulle cose – alle affermazioni “distillate” dalla riflessione scientifica in teorie sociologiche. Le teorie ricompongono in uno schema logico quella sconfinata serie di accadimenti che, se rimanessero del tutto slegati, ci renderebbe impossibile comprendere e dare una spiegazione alla realtà, cioè dare senso. E le teorie sociologiche, visto l’oggetto del loro discorso (i fenomeni sociali), hanno una vocazione speciale a costituirsi quali “lenti” attraverso cui affinare lo sguardo sulla realtà ed entrare in relazione con noi, con i nostri gesti e con le conseguenze che questi produrranno.

La sociologia, fin dalla sua nascita come scienza (verso la metà dell’Ottocento), ha manifestato una caratteristica particolare: interrogarsi sulla natura del cambiamento, le sue cause e i suoi effetti. Da quel momento fino ad oggi, la sociologia non ha smesso di indagare le trasformazioni emergenti in ogni periodo storico, elaborando ed affinando tecniche e strumenti per la rilevazione dei dati e il loro trattamento (osservazioni, analisi statistica delle banche dati sociali, questionari…), in accordo alla sua identità di scienza empirica.

La sociologia è una scienza in dialogo con altre discipline (in primis la storia, ma anche le scienze naturali e le altre scienze sociali, o umane), con le quali condivide molti oggetti di interesse, a volte il metodo, a volte la prospettiva da cui guardare i fatti; pur mantenendo la specificità dei differenti approcci, da questo dialogo sono derivate, per quanto riguarda la sociologia, delle sotto-discipline ( socio-biologia, sociologia del diritto, per ricordarne solo due) che affrontano altrettanti particolari aspetti della vita sociale; con alcune, poi (antropologia culturale, psicologia sociale), risulta particolarmente arduo tracciare la linea di confine che definisca in modo netto l’una o l’altra disciplina.