
“Se il denaro è la tua speranza per l’indipendenza, non ne avrai mai. La sola vera sicurezza che un uomo può avere in questo mondo è una scorta di conoscenza, esperienza e capacità.”
Henry Ford
Studenti e Studentesse
Cari/e ragazzi e ragazze,
alla partenza serviva un target di riferimento. Visto l’attaccamento di chi scrive all’«idea di scuola» (da cui la categoria “studenti e studentesse”, al posto di un più generico “giovani”) e viste le discipline accolte in questo sito, il riferimento più immediato sono stati gli studenti e le studentesse che frequentano il Liceo delle Scienze Umane. Ma queste specifiche di target, che avranno vita breve, già da subito non vogliono fare in alcun modo una “selezione” (orrenda parola!!!) . Tutti attesi e tutte benvenute! Per i riferimenti specifici alla normativa scolastica, nel sito del MIUR troverete con facilità tutto quello che riguarda ogni percorso di studi. Per tutto il resto, proprio perché quello che vorremmo fare qui è il discorso sull’umano, crediamo che molti argomenti di questo discorso possano essere spendibili nei contesti più vari.
Un caro saluto,
Perché molti studenti e studentesse pensano che “le cose studiate a scuola” siano, tutto sommato, inutili?
Alla percezione di inutilità segue il giudizio che “le cose studiate a scuola” siano NOIOSE. Sapete qual è uno dei contrari di “noioso”? Avvincente, participio presente di avvincere, che deriva dal latino vincire: “legare” da cui, letteralmente, legare intorno, cingere strettamente. Dunque, avvincente è qualcosa che ha il potere di tenermi legato strettamente a sé, come…
ognuno di voi provi a dire cos’è quel “qualcosa”, ma non saranno molti quelli che nomineranno gli argomenti di un manuale!
Eppure, le Indicazioni Nazionali (sapete di cosa stiamo parlando, vero?!) riconoscono una dignità molto grande alla conoscenza acquisita a scuola quando affermano che la grande avventura del conoscere “implica la scoperta di qualcosa che ENTRA NELL’ORIZZONTE DI SENSO della PERSONA”; e quando definiscono la scuola non come accumulo di “nozioni”, ma come una sorta di “officina” moderna (anticamente, con la parola officina si intendeva qualsiasi luogo dove si lavorasse e si producesse, anche a scopo culturale come, ad esempio, le officine scrittorie) in cui ciascuno possa “munirsi della cassetta degli attrezzi” e imparare a “sceglierli e utilizzarli nella realizzazione del PROPRIO PROGETTO DI VITA”. Ancora un attimo di pazienza e un briciolo di curiosità per leggere le righe qui sotto, poi proviamo a tirare le conclusioni.
Il Profilo dello studente liceale si apre con l’assunzione, da parte della Scuola, di un impegno preciso: FORNIRE STRUMENTI culturali e metodologici
(la cassetta degli attrezzi)
PER COSA?
Perché gli studenti e le studentesse possano maturare un ATTEGGIAMENTO particolare, le cui caratteristiche sono: razionalità, creatività, progettualità e capacità critica (bello, no?!).
A COSA SERVE UN ATTEGGIAMENTO COSì?
A poter STARE DI FRONTE alla REALTA’ (che è impastata di situazioni, fenomeni e problemi) non come a qualcosa che rimane estraneo (= che non ha a che fare con me; possibile?! Mi ci muovo dentro!), ma come a QUALCOSA CHE VIENE COMPRESO, e in modo approfondito.
E COS'ALTRO?
Maturare CONOSCENZE, ABILITA’, COMPETENZE, da poter investire in più direzioni (proseguimento negli studi, lavoro…) e che siano “coerenti con le capacità e le scelte personali” (ecco dispiegato l’ORIZZONTE DI SENSO della persona). Qui si sta affermando una cosa notevole: le conoscenze, le abilità e le competenze che si maturano a scuola hanno l’ambizione di essere strettamente unite (= di risultare avvincenti!), proprio attaccate A ME! ALLA MIA VITA!
E invece…
Che cosa ha provocato la frattura? Cosa la può riparare perché la grande avventura del conoscere e io, torniamo ad essere strettamente uniti?
Ecco le conclusioni!
Forse non siamo allenati a collegare in modo esplicito quello che risuona dentro la scuola con quello che accade fuori, anche quando gli “argomenti” delle lezioni coincidono con i fatti e con le grandi questioni di cui fuori si parla; forse aveva ragione don Milani (Scuola di Barbiana) quando diceva che se i giornali non entrano nella scuola, allora è la vita stessa che resta fuori…e si indebolisce il senso che tutto quello che studio ha a che fare con me. QUI vogliamo provare a ristabilire il contatto, portando sulla scena “voci dal mondo” che facciano balzare fuori dalle pagine dei manuali nomi, date, teorie…perché tornino ad essere persone, storie, idee che hanno cambiato milioni di destini, fino a me.